Quel rigore sbagliato … un buon trader non si giudica mica da questi particolari!

Non so se avete visto anche voi la partita degli ottavi di finale ieri.

Europei 2020, la blasonatissima Francia affrontava una meno blasonatissima Svizzera per passare il turno ai quarti di finale della competizione: siamo partiti con un gol della nazionale elvetica e piano piano abbiamo assistito ad un rocambolesco recupero da parte dei Bleus francesi, fino a concludere il match ufficiale al  novantesimo minuto con un 3 a 3.

I supplementari hanno poi regalato diverse occasioni da goal per entrambe le squadre… ma nulla da fare! RIGORI.

Parte la Svizzera poi la Francia, nessuno sbaglia, tiri da tiratore scelto che insaccano la porta e fanno fluttuare la rete dietro al portiere, inerme davanti a tanta precisione e potenza.

La Svizzera non sbaglia un rigore. 5 su 5. Tocca all’ultimo rigorista francese, il campione voluto da tutti i maggiori club internazionali, Kylian Mbappé. Fiato sospeso, rincorsa e… SBAGLIA. La Francia ha perso, è fuori ed il campione stra pagato e stellato si fa piccolo piccolo come se in quel preciso momento si sentisse al campetto di calcio dell’oratorio.

Ho sentito moltissime persone ridere e prendere in giro Mbappé ed il suo fallimento ma se devo essere sincero io non ho pensato nemmeno per un secondo a deriderlo, forse perché so benissimo come ci si sente quando si fallisce e si cade mentre stai facendo il tuo lavoro, quello per cui vivi e ti alzi la mattina. Nel mio caso il trader.

Durante la mia carriera innumerevoli volte mi sono sentito come un rigorista “sbagliato” e davanti a me avevo un PORTIERONE chiamato Borsa.

Al netto del fatto che non sono pagato milioni di euro per fare il mio mestiere posso però capire intimamente la frustrazione e lo sconforto di questo ragazzo, il quale prescinde da qualsiasi tipo di stipendio.

All’inizio della mia carriera mi sono più volte imbattuto in finti guro della finanza che promettevano cose che non esistono al mondo, come diventare ricco subito con pochissimo sforzo e massimo rendimento oppure in corsi di trading dove la promessa era quella di non sbagliare mai trade o investimento. Insomma tirare sempre a porta e battere sempre la Borsa.

Cosa del genere esistono solo nella fantasia che vorremmo ma che non trova riscontro nella realtà. La realtà è dura e ti mette davanti a prove dove la maggior parte delle volte non conta chi tu sia e quanti soldi hai, ma conta solamente come sai gestire queste prove e quanto sei bravo ad attutirne il colpo in caso di sconfitta.

 

 

Se posso fare un paragone tra calcio e trading è questo: nel calcio non esiste una partita già predeterminata. Lo abbiamo visto ieri, la Francia in teoria avrebbe dovuto vincere a mani basse giudicando dal parterre di giocatori di cui dispone, a partire da colui che ha sbagliato il rigore.

La Svizzera invece sarebbe dovuta scendere in campo già con la coda tra le gambe ed invece la voglia di riuscire e di andare avanti nella competizione l’ha resa una squadra estremamente compatta e determinata.

Nel trading è la stessa cosa. Non esiste blasone o esperienza che possa far sì che un trade possa essere già predeterminato e vincente, esiste solo l’applicazione di una strategia e la volontà e la tenacia di portarla avanti con compattezza e determinazione fino alla fine.

Io questo l’ho imparato in anni di esperienza e di “rigori sbagliati”, proprio per questo motivo ho deciso nel 1996 di mettere a disposizione degli altri la mia esperienza ed i miei fallimenti per aiutare chi investe ad evitare il più possibile di perdere soldi.

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Proprio l’altro giorno in redazione ci è arrivato un messaggio di un investitore che ha perso quasi 30.000 euro facendo trading ed affidandosi a terze persone o al suo “istinto”.

Non esiste istinto. Esiste professionalità, studio e strategia.

Non ci si improvvisa calciatore della nazionale e non ci si improvvisa trader, chi improvvisa sbaglia, ma non una volta o due o tre, sbaglia sempre. Per questo un buon trader non si giudica dai suoi sbagli, ma da quanto è bravo ad evitarli e a rialzarsi più forte di prima.

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PS: per la cronaca, sono comunque contento che non dovremo giocare contro la Francia! 🙂

A presto!